Lo hanno convocato per annunciargli il
taglio netto d'ufficio del 20% delle già misere tariffe. O prendere
o lasciare. Lui, garbatamente, ha declinato la proposta e si è
dimesso, per salvare la dignità umana e professionale che non hanno
prezzo. Due amici e colleghi fotoreporter – come lui – per
evitare che rimanesse disoccupato hanno deciso di proporre un
ulteriore taglio delle loro di tariffe rispetto al 20% imposto anche
a loro a patto che la differenza venisse utilizzata per garantire un
compenso maggiore a lui. E' successo in un importante gruppo
editoriale lombardo, non quello per il quale lavoro io. Quello che è
successo segna la differenza tra chi la crisi e gli errori li fa
pagare sempre solo a chi lavora – dipendenti e non, come nel caso
dei fotografi - e chi, in un sussulto incredibile di solidarietà e
umanità, è disposto a rinunciare ulteriormente del proprio per
“salvare” un collega, senza clamore.
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