martedì 30 settembre 2014

I "sommersi" e i "salvati"

I sommersi e i salvati. O la lotteria del posto di lavoro, come la ruota della fortuna. Dovrei essere contento oggi, tre colleghi, dopo anni e anni di contratti a termine, precariato, anzi sfruttamento in cambio di illusioni, sono stati finalmente assunti definitivamente, per quanto abbia senso parlare di "definitivo" o posto fisso di questi tempi. Dovrei essere contento. Dovrei. Ma non lo sono.
Altri due colleghi, stessi anni di contratti a termine, precariato, anzi sfruttamento in cambio di illusioni, l'assunzione non l'hanno ottenuta. I ladri di sogni hanno colpito ancora. I motivi della scelta, della discriminazione, non li conosco, temo non ne esistano. Meritano tutti il posto. Anzi, hanno tutti diritto in egual misura al posto. Così non è. Non ancora, quando succederà, se succederà, sarà comunque troppo tardi.
Esuberi, esodi, costi, così li chiamano, non risorse, non professionalità. Non persone. Spremuti come limoni sino allo stremo, di notte, la domenica, durante l'estate, con compensi da fame, meno che da generazione mille euro. E poi presi a calci in culo.
Dovrei essere contento e lo sono per i "salvati". Dovrei essere contento. Dovrei. Ma non lo sono. Per chi è ancora "sommerso", sprofondato nell'umiliazione di un diritto al posto di lavoro e di un diritto del lavoro negati. Senza che chi avrebbe dovuto "salvare" anche loro, anzi avrebbe dovuto pretendere e ottenere di "salvare" anche loro, me compreso come loro fiduciario e componente del CdR, abbia potuto nulla, o sia stato in grado di ottenere nulla di piu', in un misto di senso di impotenza e di incapacità.
Non cambia nulla, le parole accrescono solo beffa alla beffa, ma mi sento pure io "sommerso". La lotteria l'ho persa anche io, il gioco era truccato, il banco vince sempre, eppure mi ero illuso che una volta tanto le regole sarebbero state rispettate e cioè che è peggio, imperdonabile, ho illuso anche i colleghi.

1 commento:

  1. Tre su cinque è un ottimo risultato, devi essere fiero. non ti arrendere e continua a combattere per difendere i tuoi colleghi, vedrai che ci risucirai.

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